quarta-feira, 3 de fevereiro de 2010

Giorgia Miazzo

HONORIO.. VEJA MATERIA DO FEST ITALIA E DA TREVISANI DEL MONDO PUBLICADA NA ITALIA POR ESSE GRANDE JORNAL..
ABRAÇO
ODETE
----- Original Message -----
From: Giorgia Miazzo
To: Undisclosed-Recipient:;
Sent: Tuesday, February 02, 2010 9:23 PM
Subject: febbraio 2010, giorgia miazzo


cari amici, vi mando il mio nuovo articolo.
un forte abbraccio!!
giorgia miazzo

http://www.regione.veneto.it/Venetinelmondo/NewsView.aspx?idNews=552

Anno XIV - febbraio 2010 - numero 2
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Diario di viaggio
La Fest'Italia di Palma Sola, Brasile

Scrivere non è sempre semplice, trasmettere quello che scorre nella mente e circola nel cuore diventa complesso, quando si è oberati di scrittura in tutto quello che faccio, la notte, a volte, ci si perde. Tuttavia, è l’unica maniera che possiedo per provare a trovarvi, ad avvicinarvi, a comunicare con voi. Quindi, scriverò. A chi mi permette di essere sempre me stessa.
Il pensiero mi porta ai miei viaggi, spesso intensi e altrettanto fantastici. Ogni esperienza lontana è un mattoncino sopra l’altro per mezzo del quale ho conosciuto e ammirato miriadi di persone sparse nel mondo, ma che arrivano da qui, da casa mia, dal nostro Veneto, tanto amato e considerato oltre frontiera. La bandiera e il rispetto sempre alti, talmente tanto da sentire la necessità di progettare feste cerimoniose per contemplare, per non dimenticare.
Mi ritrovo in un piccolo stato a sud del Brasile, dove i colori forti e l’armonia della natura si mescolano a paesetti spartani ma accoglienti, pittoreschi come sulle fiabe. La topografia della vita catarinense riempie gli occhi di una bellezza silvestre esuberante e inedita contornata da baie dove riposare il corpo e scaldare i sogni. Per raggiungere Palma Sola si seguono chilometri di percorsi accompagnati da fiumi e laghetti, piantagioni e svariati centri urbani. È un piccolo paese all’estremo occidente dello stato, a 45 kilometri dall’Argentina e a 12 dallo stato limitrofo del Paraná. Ci vivono settemila anime, il 70% di discendenza nostrana, dove parlano o comunque capiscono il veneto. Il talian, come dicono loro, “le na cosa che se scolta sempre a Palma Sola”. Si respira e si vive con gli occhi del passato, un passato ahimè rimasto solo laggiù e forse ancora negli animi dei nostri anziani.
A tal proposito viene organizzata ogni anno, dal 2002, una festa in onore alla nostre origini. Si tratta, in particolare, di un festival musicale, il più importante del sud brasiliano, in cui gareggiano varie categorie di canto suddivise per età e genere. Quest’anno si celebrerà il 7 e 8 maggio, ma già da tempo si stanno preparando al grande evento, e andrà a rappresentare il più grande mai organizzato finora. Gareggiano grandi e piccini, cantando da soli o in cori pezzi di musica folclorica e popolare, classica o contemporanea. È ormai l’ottava edizione che fa rivivere la musica, la lingua e la storia dei nostri nonni. Ci sarà una giuria con cinque giurati scelti dalla commissione organizzatrice.

Alla fine coronano la gara con una premiazione per i primi cinque vincitori delle varie categorie, che ricevono un ricco montepremi.
Tra le canzoni nostrane richieste non mancano “Vecchio scarpone”, “Mamma son tanto felice” e la nostalgica “Merica Merica”. Si interpretano anche pezzi italiani dei grandi tenori con “Nessun dorma”, “Miserere” e la commovente “Caruso”. I più piccoli cantano “Funicolì funicolà” e “In campagna cantando si va”, “Nova terra” e “La campagnola”.
Quest’occasione per divertirsi e ritrovarsi allegramente è sentita davvero in modo profondo, definendola un modo per “portar rento del nostro cuore questo amor pa i nostri antenati par farli pi felici nel cielo”.
Le melodie musicali si uniscono a gruppi che danzano balli folcloristici, con vestiti tricolore, acconciature eleganti e sorrisi sereni che invitano al divertimento. In questi tipi di feste non manca, poi, il cibo, a base di “polenta rostida, salame e formaio”, e funge da momento di unione e scambio di ricordi ed emozioni. Il vino rappresenta una parte fondamentale della cucina, ma soprattutto delle loro origini, tant’è che come trofeo di partecipazione viene omaggiato un caratteristico piedistallo di legno decorato da un grappolo d’uva e la piacevole scritta “Grassie per Vegnir!”.




L’associazione locale dei “Trevisani nel mondo” organizza tutto l’anno svaghi tipicamente veneti per ritrovarsi e mantenere radicata la tradizione che li accomuna. Il mercoledì si eseguono le prove di canto, ogni ultimo venerdì del mese si ritrovano a fare “filò”, mangiando cibi tipici e praticando i giochi delle carte, come tresette, briscola e scopa, oltre al “quatrilho”. Durante il gioco della “mora” si comunica tassativamente in veneto, dove con le nostre tipiche esclamazioni ad alta voce i giocatori si dibattono per vincere clamorosamente. A inizio anno comincia il corso di lingua veneta, articolato anche con lezioni di storia e narrativa locale. E per completare questo fantastico quadro di armonia e allegria, un gruppo teatrale recita le vicende del leggendario Naneto Pipeta.
“Reviver questa storia le far la nostra storia, se no te sé el tuo ieri no te saverai el tuo domani”.
Ho già percorso centinaia di chilometri di cammini intrecciati che riportano al cuore, ho respirato atmosfere che riempiono l’anima, ho risentito voci di un passato che non passa, che mi ha insegnato a non dimenticare, a essere consapevole che quel dolce sguardo retrospettivo preserva l’essenza intrinseca della nostra identità etica e personale.

Giorgia MIazzo



dott.ssa Giorgia Miazzo
+39 3936511212
giorgiamiazzo@gmail.com
http://edym.com/it/index.htm
http://www.regione.veneto.it/Venetinelmondo/

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